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Fuoco di Sant’Antonio senza sfogo:
tutto quello che dovresti sapere
sullo Zoster sine herpete

L’Herpes Zoster è la manifestazione cutanea della riattivazione del virus della varicella zoster (VZV), il virus responsabile della comune varicella. Il VZV, infatti, quando contagia per la prima volta l’individuo, dopo aver causato la malattia esantematica nota a tutti, caratterizzata da febbre, seguita dalla comparsa di eruzione cutanea con la classica evoluzione (macule-papule-vescicole-pustole-croste), entra in una fase di latenza “nascondendosi” all’interno dei gangli nervosi del midollo spinale, che sono come delle “centraline” di smistamento del segnale nervoso dalla superficie del corpo e dagli organi interni verso il cervello.[1]

Questo virus, approfittando di un calo della sorveglianza del sistema immunitario, che lo tiene “imprigionato” nel sistema nervoso, può ripercorrere i nervi sensitivi fino alla cute, provocando la classica manifestazione del “Fuoco di Sant’Antonio”, che è caratterizzata sia da sintomi nervosi che da manifestazioni cutanee. [1]

In alcuni rari casi è possibile che si verifichi tutto il corredo neuropatico anche in assenza di eruzioni cutanee chiaramente visibili. Si parla in questo caso di Zoster sine herpete, anche detto “Herpes zoster interno”.
L’Herpes Zoster sine herpete (cioè senza sfogo) è una manifestazione rara dell’Herpes Zoster caratterizzata dalla presenza di sintomi neurologici in assenza di lesioni cutanee visibili. [2] Può essere difficile da diagnosticare in quanto, predominando i sintomi neuropatici (ossia di sofferenza delle fibre del sistema nervoso periferico), può sfuggire la causa virale del quadro clinico e il paziente può subire un ritardo diagnostico terapeutico.

Zoster sine Herpete
(o fuoco di Sant'Antonio interno).

Ovviamente in questi casi la diagnosi del “Fuoco di Sant’Antonio senza sfogo” diventa particolarmente insidiosa, mancando la caratteristica eruzione cutanea e il paziente può essere sottoposto a numerose visite mediche ed esami diagnostici volti ad indagare l’origine del dolore. Tale condizione clinica è spesso confusa ed interpretata erroneamente come dolore addominale o toracico. [2]

Anche nel paziente immunodepresso (trapiantato, con neoplasie solide o linfomi/leucemie, con AIDS ecc.), la riattivazione di VZV può avvenire senza la comparsa di tipiche lesioni cutanee o tipica sintomatologia neuropatica localizzata, provocando però lesioni anche molto gravi degli organi interni (encefaliti, polmoniti, retiniti, epatiti ecc.). In questi casi è fondamentale sospettare la riattivazione di VZV come causa di tali manifestazioni, sempre con la finalità di intraprendere una terapia antivirale. [10, 11]

I sintomi della forma atipica dell'Herpes Zoster

Alcune manifestazioni dello Zoster sine herpete, quando esso coinvolge i nervi cranici, possono essere la paralisi del nervo facciale o la neuropatia del nervo acustico. L’Herpes Zoster “interno” può manifestarsi anche a livello gastrointestinale, a causa di una riattivazione del virus nel sistema nervoso enterico. Vi è anche dimostrata una forte correlazione tra la riattivazione di VZV e il rischio di ictus cerebrale. [2]

Le fasi del Fuoco di Sant'Antonio interno

Nello Zoster sine herpete si possono distinguere tre fasi dal punto di vista sintomatologico,
anche se spesso una o due di esse possono mancare:

1) fase prodromica, caratterizzata dalle sensazioni inizialmente lievi di danno neuropatico descritte sopra, accompagnate o meno da sintomi sistemici (malessere generale, febbre, debolezza);

2) fase conclamata con presenza di dolore intenso, talvolta a scossa elettrica;

3) fase di convalescenza con persistenza di dolore neuropatico, che se supera i tre mesi configura il quadro della nevralgia post-erpetica. Non tutti i pazienti sperimentano il corredo sintomatologico tradizionale e non tutti esitano nella nevralgia. [2,12]



Diagnosi del Fuoco di Sant’Antonio
senza sfogo cutaneo

È importante identificare rapidamente lo Zoster sine herpete al fine di iniziare la terapia antivirale più precocemente possibile. L’inizio della terapia, infatti, quanto più precoce è, tanto più consente di risparmiare le fibre nervose residue e di conseguenza di ridurre il rischio di nevralgia post-erpetica. È quindi fondamentale pensare al “Fuoco di Sant’Antonio” senza sfogo quando si verifica un dolore di tipo neuropatico superficiale, ben localizzato ad un singolo segmento cutaneo, dotato delle caratteristiche tipiche descritte sopra.

In alcuni casi, lo zoster può coinvolgere il nervo trigemino, deputato all’innervazione sensitiva del volto e dell’occhio, il nervo acustico (responsabile della trasmissione dello stimolo uditivo e dell’equilibrio) o il nervo facciale (responsabile del movimento dei muscoli del volto). [1-11]


Anche in questi casi l’eruzione vescicolare può essere molto contenuta e spesso limitata esclusivamente ad una piccolissima porzione della cute dell’orecchio non sempre visibile, o all’interno del naso, o può mancare completamente. È importante quindi identificare rapidamente il VZV come agente responsabile di una neurite del nervo acustico (comparsa improvvisa di riduzione dell’udito, acufeni o vertigine) o facciale (paralisi facciale) per somministrare rapidamente la terapia antivirale. [5–9]










Se presenti sintomi riconducibili all’Herpes Zoster[12], rivolgiti al tuo medico di fuducia.






  1. Kennedy PGE, Gershon AA (2018) Clinical Features of Varicella-Zoster Virus Infection. Viruses 2018, Vol 10, Page 609 10:609. https://doi.org/10.3390/V10110609
  2. Zhou J, Li J, Ma L, Cao S (2020) Zoster sine herpete: a review. Korean J Pain 33:208–215. https://doi.org/10.3344/KJP.2020.33.3.208
  3. Dayan RR, Peleg R (2017) Herpes zoster – typical and atypical presentations. 129:567–571. https://doi.org/10.1080/00325481.2017.1335574
  4. Koshy E, Mengting L, Kumar H, Jianbo W (2018) Epidemiology, treatment and prevention of herpes zoster: A comprehensive review. Indian J Dermatol Venereol Leprol 84:251–262. https://doi.org/10.4103/ijdvl.IJDVL_1021_16
  5. Keskinruzgar A, Demirkol M, Ege B, et al (2015) Rare involvement of herpes zoster in the mandibular branch of the trigeminal nerve: A case report and review of the literature. Quintessence Int 46:. https://doi.org/10.3290/J.QI.A32814
  6. Bandeira F, Roizenblatt M, Levi GC, et al (2016) Herpes zoster ophthalmicus and varicella zoster virus vasculopathy. Arq Bras Oftalmol 79:126–129. https://doi.org/10.5935/0004-2749.20160038
  7. Karbassi M, Raizman MB, Schuman JS (1992) Herpes zoster ophthalmicus. Surv Ophthalmol 36:395–410. https://doi.org/10.1016/S0039-6257(05)80021-9
  8. Paquin R, Susin LF, Welch G, et al (2017) Herpes Zoster Involving the Second Division of the Trigeminal Nerve: Case Report and Literature Review. J Endod 43:1569–1573. https://doi.org/10.1016/J.JOEN.2017.03.004
  9. Pelloni LS, Pelloni R, Borradori L (2020) Herpes zoster of the trigeminal nerve with multi-dermatomal involvement: a case report of an unusual presentation. BMC Dermatol 20:. https://doi.org/10.1186/S12895-020-00110-1
  10. Ertmer C, Hahnenkamp K (2012) Intestinal efflorescences in disseminated varicella zoster infection. Case Reports 2012:bcr0120125611. https://doi.org/10.1136/BCR.01.2012.5611
  11. Tsuji H, Yoshifuji H, Fujii T, et al (2017) Visceral disseminated varicella zoster virus infection after rituximab treatment for granulomatosis with polyangiitis. Mod Rheumatol 27:155–161. https://doi.org/10.3109/14397595.2014.948981
  12. Cohen et al. (2013). Herpes Zoster. New England Journal of Medicine, 369(3), 255 263. https://doi.org/10.1056/nejmcp1302674