L’Herpes Zoster si manifesta comunemente con un'eruzione cutanea e con danni alle fibre nervose.[1] In alcuni casi, tuttavia, sono stati rilevati disturbi da Herpes Zoster a livello intestinale con sintomi anche estesi alla zona addominale. L’errore più clamoroso quando si parla di Zoster, infatti, è considerarlo solo ed esclusivamente una malattia della pelle. Questo è un concetto falso come lo è quello che sia una malattia benigna e che si autorisolve senza lasciare esiti. La malattia in genere si accompagna a sintomi sistemici e ad un violento dolore nella sede dell’eruzione, dolore che può persistere anche dopo la scomparsa delle lesioni cutanee; non mancano però interessamenti di altri distretti anatomici. [2]
In alcuni casi, infatti, possono insorgere dolori e problematiche causate dall’Herpes Zoster nell’intestino o nell’addome. Si sono rilevate tra le manifestazioni meno comuni del Fuoco di Sant’Antonio fitte allo stomaco oltre a numerosi sintomi gastrointestinali sia lievi ed aspecifici (bruciore di stomaco, diarrea, meteorismo ecc.), che severi (perforazione gastrointestinale, paralisi della muscolatura intestinale con occlusione, enterocoliti necrotizzanti dell’immunodepresso, tali da rendere la definizione, sebbene non propriamente scientifica, di “Fuoco di Sant’Antonio interno”).[2]
I primi sintomi menzionati, più aspecifici e comuni a tante infezioni, non sono causati dal virus in sé, quanto piuttosto dalla risposta dell’organismo alla riattivazione dell’infezione che, per altro, molto spesso si verifica in concomitanza con altre malattie più severe (infezioni gravi, malnutrizione ecc.), che possono accompagnarsi a manifestazioni gastrointestinali molto simili.[2] Questi sintomi possono precedere di alcuni giorni la comparsa della tipica eruzione cutanea e possono persistere durante il decorso della malattia. Sono però indistinguibili, come già detto, dai sintomi di altre condizioni e pertanto non consentono di sospettare il virus della varicella Zoster (VZV) come loro causa. [2]
I disturbi intestinali più specifici dell’Herpes Zoster sono invece le complicanze dovute all’invasione da parte del virus del complesso sistema nervoso autonomo (simpatico e parasimpatico) che regola la motilità gastrointestinale.[3] Il VZV, infatti, dopo aver contagiato l’uomo ed aver stabilito la sua latenza all’interno dei gangli nervosi del midollo spinale, oltre a migrare attraverso i nervi che arrivano alla pelle, provocando le tipiche manifestazioni dello Zoster, può anche migrare internamente verso il sistema nervoso autonomo che regola le funzioni degli organi.[1] L’infiammazione causata dal virus a tale livello può provocare vere e proprie “paralisi” gastrointestinali: sono infatti descritti in letteratura casi di Zoster complicato da occlusioni intestinali da “blocco” della muscolatura intestinale, una condizione definita “ileo paralitico” che può rappresentare anche una complicanza fatale se non adeguatamente trattata. I pazienti affetti da Herpes Zoster che pertanto presentino disturbi intestinali, gonfiori o turbe del transito gastrointestinale devono rivolgersi subito al medico o recarsi in ospedale soprattutto quando compaiono segni di occlusione (gonfiore addominale, fitte addominali, cessazione del passaggio sia di feci che di gas, vomito).
Nei pazienti immunodepressi (trapiantati, con AIDS, sottoposti a terapie immunosoppressive, con leucemie o altre neoplasie specialmente se in corso di chemioterapia), che rientrano nei soggetti più a rischio in caso di sviluppo del virus, il coinvolgimento dell’Herpes Zoster nell’intestino può essere estremamente più grave, con la formazione di ulcerazioni multiple della mucosa intestinale, sanguinamenti, perforazioni, molto spesso accompagnate ad altre localizzazioni viscerali di VZV (encefaliti, polmoniti, retiniti ecc.), anche in assenza di manifestazioni cutanee tipiche da Zoster. [8, 9] Si tratta di casi particolarmente difficili da indentificare, perché molto spesso manca la tipica eruzione cutanea e il virus si manifesta piuttosto con eruzioni disseminate varicelliformi senza una distribuzione riconoscibile oppure non manifestandosi affatto alcuna lesione sulla pelle.[8, 9]
Vi è uno stretto legame con alcuni disturbi cronici del colon e dell’apparato gastrointestinale e l’Herpes Zoster. Ciò è verificato da meta-analisi della letteratura soprattutto per quanto riguarda le malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Chron e rettocolite ulcerosa), che sono malattie autoimmuni dell’intestino, dove cioè il sistema immunitario dell’individuo attacca le cellule intestinali, provocando diarree gravi, ulcerazioni dell’intestino, stenosi, perforazioni e altri sintomi sistemici.[10] È stato ampiamente dimostrato che i pazienti affetti da malattie infiammatorie intestinali hanno un rischio maggiore di sviluppare Herpes Zoster rispetto ai pazienti non affetti da tali patologie. [10] Ciò sembra accadere sia per una disregolazione del sistema immunitario presente in questo tipo di pazienti, sia soprattutto a causa dell’uso di farmaci immunosoppressori (cortisone, farmaci biologici) usati per curare il morbo di Chron e la rettocolite ulcerosa.[11]
Se presenti sintomi riconducibili all’Herpes Zoster [12], rivolgiti al tuo medico di fuducia.