Tra i fattori di rischio per l’insorgenza dell’Herpes Zoster, oltre a quelli strettamente “biologici” come le immunodeficienze, i tumori, l’età avanzata, rientra anche lo stress. Sia lo stress fisico, successivo ad esempio ad un trauma, ad un intervento chirurgico, sia lo stress emotivo (lavorativo, esperienze negative e spiacevoli della vita, lutti ecc…) possono favorire l’insorgenza del Fuoco di Sant’Antonio e le infezioni virali in generale.[1]
Le infezioni virali possono scaturire sia dopo l’acquisizione dall’esterno di un virus, con sviluppo di sintomatologia dopo il contatto entro un periodo detto di incubazione (variabile da pochi giorni a molti mesi) sia dopo la riattivazione di virus contratti durante la vita che entrano in uno stato di latenza nel nostro corpo. I fattori che possono favorire l’acquisizione o la riattivazione di un’infezione virale sono soprattutto lo stato di abbassamento delle difese immunitarie, la presenza di alcune patologie croniche debilitanti e l’uso di alcuni farmaci, specialmente se con effetto immunosoppressore. [2]
Si definisce infezione virale la condizione nella quale un virus, ossia un microrganismo abbastanza elementare, dotato di solo materiale genetico (DNA o RNA), alcune proteine e un rivestimento, penetra all’interno di alcune cellule di un organismo vivente. Con l’infezione, generalmente il virus sfrutta la cellula ospite per replicarsi e generare altre copie di sé, che possano poi infettare altre cellule. In questo atto replicativo, il virus provoca danni all’organismo sia perché “rompe” le cellule che ha infettato, sia perché attira verso di sé la risposta del sistema immunitario, che tenta di distruggere la sua “fabbrica replicativa”. I virus sono tantissimi, molti dei quali ci infettano senza che neanche ce ne accorgiamo.[2] Alcuni provocano infezioni con sintomi classici, come il morbillo o la varicella, altri entrano in una fase di latenza, di letargo, sorvegliati dal sistema immunitario, risvegliandosi solo quando le difese immunitarie hanno un abbassamento. Il Virus della Varicella Zoster (VZV), ad esempio, causa la varicella e, dopo la risoluzione della sintomatologia classica, entra in uno stato di latenza all’interno del nostro sistema nervoso. Nel momento in cui il nostro sistema immunitario è indebolito per diversi fattori (come nelle persone con determinate patologie o nelle persone anziane), il virus può quindi riattivarsi sotto forma di Fuoco di Sant’Antonio.[1, 3]
È dimostrato da una ricca letteratura scientifica che lo stress fisico e quello emotivo si associno ad un abbassamento delle difese immunitarie. Dietro a questa definizione molto generica di “abbassamento delle difese”si nasconde in realtà una realtà complessa. [4–7]
È noto infatti che le cellule del sistema immunitario comunicano con gli organi e tra di loro attraverso una complessa rete di segnali ormonali, detti “citochine”, cioè letteralmente “che muovono le cellule”: dei messaggeri solubili circolanti che “comandano” le cellule verso qualsiasi scopo, dal recarsi in un sito di infezione fino addirittura ad uccidere sé stesse. [4]
Si è visto che i forti stress sia fisici che emotivi provocano un rilascio “anomalo” di citochine dalle porzioni più profonde del cervello (l’asse ipotalamo-ipofisario) che deprimono la funzione delle cellule immunitarie, favorendo le infezioni. [4]
Per le ragioni sopramenzionate, lo stress può aumentare il rischio di contrarre nuove infezioni, di riattivare infezioni latenti (come quella da VZV) e di provocare manifestazioni più gravi di infezioni altrimenti lievi. Si è ipotizzato ed in parte dimostrato che lo stress riduce l’attività di alcune cellule dell’immunità (le cellule natural killer), facendo sì che il virus prenda il sopravvento sul sistema immunitario.[8]
ll centro per il controllo delle malattie statunitense (CDC)[9], nella sezione sulla salute mentale, stabilisce le seguenti regole per gestire lo stress emotivo:
Se presenti sintomi riconducibili all’Herpes Zoster [10], rivolgiti al tuo medico di fuducia.